Arte liberata a Palazzo Litta a Milano: anche i criminali apprezzano l’arte!

Arte liberata a Palazzo Litta a Milano: anche i criminali apprezzano l’arte ma noi… ce la siamo ripresa!

Aaaaallora, la storia è curiosa: c’è questo personaggio ricco, molto ricco (meglio non chiedere come li abbia fatti questi soldi), che da appassionato d’arte o forse, chissà, semplice investitore originale…decide di fare shopping selvaggio e nel corso degli anni mette insieme una collezione d’arte moderna di tutto rispetto: dall’Astrattismo, alle Avanguardie, all’Informale insomma…non si fa mancare nulla.

Sceglie bene e, cosa quasi incredibile in questo campo, riesce a non farsi rifilare falsi: sono tutte opere autentiche di artisti vari: da Andy Warhol a Emilio Vedova, da Alik Cavaliere a Arnaldo Pomodoro, da Hans Arp a Consagra, Vasarely e Asdrubali e Vautier.

Sono 69 opere.  Dal sequestro dei beni al processo che ne decreta la definitiva confisca passano…solo dieci anni.

Ora sono in mostra nel meraviglioso Palazzo Litta a Milano in Corso Magenta 24 fino al 2 dicembre (apertura prorogata!).

ENTRATA GRATUITA, già perché queste opere in pratica sono “roba nostra”, acquistate con proventi illeciti tornano ora di proprietà dello Stato e, così tanto per ricordarcelo, lo Stato siamo noi!

Stiamo parlando di arte moderna eh…io faccio fatica a parlarne, ehm ehm, limite mio, ormai si sa…

Il contrasto tra lo spazio del Palazzo Litta, tra l’opulenza della decorazione  tra barocco e rococò, gli ori, gli specchi, i soffitti a trompe l’oeil e queste opere così lontane per gusto, forme e colori vale, anche solo per l’accostamento inusuale, vale una visita (è gratuita suvvia, e andateci!!!).

Alcune cose son piaciute anche a me e alla collega che mi ci ha trascinat ehmmmm accompagnato, grazie Russotto anche per aver mantenuto quell’aria composta tollerando i miei commenti stralunati e perplessi davanti ad alcune piccole follie che però meritano d’esser viste proprio perché altrimenti inimmaginabili.

Per farvi capire:

Ironia quasi dadaista di Vautier che invita lo spettatore a divertirsi interagendo con l’opera (tira, tira la cordina, sù sù sù…ah no, non si può toccare è un’opera esposta in un museo, ufff)

Grafica e optical art di Vasarely

Un pacchettino nataliz ehm…no, scherzo: è Christo, l’artista diventato famoso per la Land Art, il folle sognatore che  l’ultima volta ha lavorato proprio qui vicino a Milano: con The Floating Piers, l’installazione artistica temporanea, la  passerella che attraversava le sponde del lago d’Iseo!

 

Christo

E Alik Cavaliere che ci mostra il ritratto di  una mela…che è davvero una mela!

Alik Cavaliere

…e poi mi ritrovo davanti a lui, Ettore Spalletti e qui, lo ammetto, vado un po’ in crisi. Perché l’arte moderna è anche questo: ti leva le certezze, ti destabilizza, fa discutere, suscita comunque emozioni (positive o negative sempre emozioni sono eh!?)

Ettore Spalletti

Ah…questa segnatevela, potrete rispondere a tono quando qualcuno vi dirà di rifare il letto!

Berlinde De Bruyckere con la sua installazione in  metallo, legno, coperte e lenzuola ci darà un valido motivo per toccar nulla.

Berlinde de Bruyckere

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