Ma sono davvero veri?

Ma sono davvero veri?

Sono quadri veri e originali?

Vi sembrerà folle ma questa è davvero la domanda che mi viene sempre posta, tra lo stupore e la meraviglia, quando accompagno qualche classe di terza media a visitare un museo per la prima volta, magari la Pinacoteca di Brera.

Io ogni volta sobbalzo, o meglio sobbalzavo… ora conto semplicente fino al 3 e poi aspetto la fatidica domanda.

Che arriva sempre, ma proprio sempre eh!

Il bello è che lo stupore di trovarsi di fronte ad opere vere, originali “ma proprio quelle del libro” è sempre quello.

E’ la magia, è la meraviglia che genera incredulità.

Trovarsi di fronte al mito, partecipanti reali e presenti nello stesso spazio dell’opera originale crea davvero un attimo di spaesamento (senza necessariamente arrivare ai livelli da sindrome di Stendhal eh, però si tratta comunque di una forte emozione)

Pinacoteca di Brera

E zzzzacchete che arriva la domanda.

Da parte degli alunni, ma anche di molti colleghi…e anche da parte di mio marito, ingegnere poco avvezzo a frequentar musei d’arte (prima di conoscermi eh, ora lo trascin ehmmmm mi segue piacevolmente interessato anche se continua a preferire l’arte antica, ma su questo ci sto lavorando).

No, cari miei, no, non sono copie.

La Pinacoteca di Brera viene fondata fondata nel 1776 con decreto dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria.   L’idea nasce proprio per affiancare lo studio delle opere da parte  dei giovani artisti nell’Accademia di Belle Arti al piano sottostante.

Studiare gli artisti dal vivo significava osservare, copiare, analizzare gli originali…non certo delle copie!

Questa disposizione è rimasta immutata per secoli.

Al piano  terra quindi troviamo le aule (attualmente ci sono spostamenti in corso per qualche indirizzo, la Pinacoteca ha bisogno di più spazio proprio come  i moderni studenti), ma l’accostamento studio/opere originali non verrà mai  meno del tutto proprio perché si andrebbe a stravolgere l’idea originale.

E lo ripeto con il sorriso “sì, sono davvero veri!”.

Anche perché poi mi sorge un dubbio: ma esistono musei di sole copie?!

Avrebbe senso? Certo vedere un’opera in formato originale, magari una stampa di altissima qualità sarebbe pur sempre meglio che limitarsi ad osservarla su di un libro.

Ma la magia dove la mettiamo?

Quell’odore di colori ad olio, di polvere di secoli,  quel dettaglio che visto in controluce ci si rivela come una piccola scoperta…

La sola idea di poter intravedere un’impronta di Van Gogh, di guardare con i nostri occhi un particolare che Canaletto,  ben prima di noi, ha guardato e realizzato con maniacale precisione… È parte della magia!

Quindi cari miei…sì, sono tutte vere opere originali.

Trattatele con cura, osservatele con rispetto, annusatele con curiosità.

 

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