Escher al Museo degli Innocenti di Firenze

Escher al Museo degli Innocenti di Firenze

Escher al Museo degli Innocenti, partita da New York, passata poi per svariate città nel mondo e in Italia, come Roma, Genova e Milano eccola ora a Firenze. Una mostra itinerante e  campione di incassi dedicata a Escher: 200 opere esposte negli spazi unici dello storico Museo degli Innocenti progettato dal Brunelleschi, una mostra indimenticabile!

Con una parte di allestimento che permette allo spettatore di entrare praticamente a far parte di questo mondo di illusioni e inganni dell’occhio attraverso giochi e installazioni che lo rendono protagonista…perfettamente in linea con l’idea di Cornelis Escher

“Il mio lavoro è un gioco, un gioco molto serio”

L’artista gioca con l’architettura, con la matematica, con le regole prospettiche e spazia tra arte e scienza. Ecco perché nonostante sia stato scoperto ed apprezzato relativamente tardi…ancora oggi i suoi lavori affascinano lo spettatore e ispirano musicisti, designer e artisti…

I primi lavori dell’artista partono dall’Art Nouveau, movimento artistico caratterizzato da ornamenti e forme decorative ispirate ai soggetti naturali.Lo si capisce dai suoi primi lavori e anche dalla sua prima mostra, durata soli 13 giorni, in Italia, a Siena, al Circolo artistico senese, mostra per la quale lo stesso artista progetterà e realizzerà il manifesto, in bianco e nero, così come lo sono le sue opere: xilografie e litografie.

Collabora anche con poeti come il suo amico Aad van Stolk  per il quale illustrerà Flor de Pascua…perché è così che si vede Hescher, un illustratore dall’occhio molto attento, con una capacità grafica che diventa presto perfetta alleata per i giochi ottici che tanto lo renderanno famoso.

Con i Giorni della Creazione dedicati ai 6 giorni più importanti nella Bibbia, grazie alla rappresentazione del secondo giorno, ispirata alla Grande Onda di Hokusai, diventerà famosissimo anche in patria perché l’associazione per la promozione e l’estetica nell’istruzione superiore commissionò all’artista ben 300 stampe da appendere nelle classi delle scuole superiori olandesi.

Recupera anche dal passato il sistema degli emblemi fiamminghi e medievali, una combinazione didattico moraleggiante di immagini e testo,  destinata a far riflettere il lettore sulla propria vita. Li rappresenta con scritta in latino…e commento in olandese!

Il viaggio in Italia e la successiva lunga permanenza nel nostro paese…si vede in maniera ben chiara nella sua produzione: paesaggi, particolari, vedute…quasi una sorta di raccolta da Grand Tour settecentesco dove lo sguardo di Hescher si allena a definire l’immagine dell’insieme senza però mai tralasciare il particolare.

L’talia della amatissima Toscana ma anche tutto il sud: Sicilia, Abruzzo, Calabria e Costiera Amalfitana.

 

Anche se poi torna a lavorare e a vivere a Roma, suo punto fermo dove vivrà per anni assieme alla moglie, Jetta Umiker, figlia di un industriale svizzero sposata a incontrerà Jetta Umiker, figlia di un industriale svizzero sposata a Viareggio.

L’occhio di Escher è pazzesco sia nelle immagini di ampio respiro…che in quelle che possiamo immaginare abbiano richiesto forse una lente di ingrandimento o una visione davvero molto molto  ravvicinata…

L’altro viaggio fondamentale nel suo percorso artistico è sicuramente quello in Spagna, nel 1936, dove rimane folgorato dalla tassellazione, la decorazione tipica dell’Alhambra di Granada. La tassellazione sono figure geometriche che compaiono anche come ornamenti in edifici costruiti dai sumeri e anche un altro artista, prima di Escher, aveva iniziato a sperimentare questo sistema decorativo: Kolomon Moser che nel 1899 aveva pubblicato su Ver Sacrum, la rivista del movimento artistico Jugendskolomon moser till, una serie di figure animate…Ma, sorpresa sorpresa,  Escher venne a sapere di questo collega che in pratica lo aveva anticipato….solo nel 1954 e, serenamente dichiarò di sentirsi meno solo nella sua complessa ricerca di disegni simmetrici animati.

Lo spazio può essere diviso in maniera regolare dandogli anche un senso e una forma. Precisione e ripetizione , geometria e matematica. Insomma qui si arriva alla perfezione! I campi grigi e geometrici si trasformano in uccelli che si alzano in volo e…guardate bene: i bianchi vanno a destra mentre quelli neri a sinistra. La loro unione rappresenta il passaggio dalla notte al giorno così come il passaggio tra acqua e cielo avviene attraverso la forma dei rispettivi animali che vivono questi elementi. I pesci si alzano e si trasformano  in uccelli che volano in cielo…

Geometrie che diventano fantasie, spazi illusori e impossibili, immagini che si trasformano in altre immagini… Singole forme che ora sono soggetto e ora sono sfondo. Ma anche prospettive invertite, intrecci di linee in movimento, inganni visivi dell’occhio. L’occhio dell’osservatore è messo decisamente a dura prova. Metti a fuoco questo…ah no forse è quello…o quell’altro ancora il vero soggetto? Chissà…

Ed ecco che dalla tassellazione il passo successivo è breve:  iniziano le sperimentazioni dedicate alle superfici riflettenti che mettono, se possibile, ancora più in crisi le nostre certezze…

Escher mostra una sorta di attrazione per la struttura dello spazio più ancora che dell’elemento stesso. Spazio che ha una sua struttura matematica, certo, ma la sua passione per le forme dei cristalli e le superfici topologiche come il nastro di Moebius, cioè oggetti percepiti come se fossero a due face ma che se ben osservati in realtà ne hanno una sola…lo portano a immagini se possibile ancora più folli…

Forme che contengono altre forme…che sono esse stesse nuove forme…

Escher era un vero ammiratore delle opere di Piranesi, incisore e architetto italiano del settecento.  Le carceri d’invenzione, di Piranesi hanno geometrie rigorose seppur inquietanti, con ambienti, grate, scale e hanno sicuramente ispirato molte delle opere di Escher che si basano sulle architetture impossibili. Scale senza fine, cortili interni squadrati in piani sovrapposti e popolati da persone che sembrano quasi obbligate a stare in perenne movimento, salendo e scendendo ma di fatto senza poter cambiare mai realmente di piano.

Escher oggi è conosciutissimo e molto apprezzato. Si può quasi parlare di eschermania. Troviamo riferimenti ai suoi lavori nei campi più disparati. Dall’arredamento alla musica.  La rappresentazione del paradosso, infatti,  ha avuto un ascendente importante anche su musicisti e gruppi anni sessanta che hanno usato le sue opere come copertine dei loro album.

Le geometrie dell’artista olandese si ritrovano  in personaggi dei fumetti, come i personaggi dei cartoni animati come i simpson e delle serie tv come squid game nonché ovviamente anche in immagini pubblicitarie. Il punto di vista surreale ed impossibile di escher….è ormai entrato a pieno diritto anche nel nostro modo di vedere le cose.

DECORAZIONE LIBERTY

DECORAZIONE LIBERTY

La decorazione Liberty, o  Art Nouveau… tipica del periodo della Belle Epoque… La ritroviamo un po’ ovunque: in architettura, nell’arredamento, nelle opere d’arte in vetro Tiffany  e  in tutto quanto veniva realizzato in questo periodo…compresi  i menu dei ristoranti eleganti dell’epoca. La linea curva, l’eleganza, la presenza di fiori (in Italia si chiamava proprio Stile Floreale), caratterizza tutta questa produzione. Donne bellissime rese famose, ad esempio, da   Alfonse Mucha che iniziò a lavorare realizzando i cartelloni per gli spettacoli dell’attrice Sara Bernhardt per passare poi a pubblicità di prodotti e marchi famosi ancora oggi (Nestlé, Moët & Chandon, biciclette, birre e biscotti ecc). Il lavoro proposto quindi è stato molto semplice: Realizza una cornice in stile Liberty e al posto di una lista di vini o pietanze…scrivici dentro ciò che preferisci (una poesia, un brano da portare agli esami, il testo della canzone del momento o anche solo un aforisma a te particolarmente gradito). Tecnica libera ma, possibilmente,  senza dimenticare le caratteristiche dell’epoca: colori brillanti e un contorno nero che diventa linea sinuosa (il colpo di frusta!)