KUNIYOSHI IL VISIONARIO DEL MONDO FLUTTUANTE

KUNIYOSHI IL VISIONARIO DEL MONDO FLUTTUANTE

Per la prima volta in Italia una mostra monografica completamente dedicata a Utagawa Kuniyoshi, contemporaneo del più famoso Hokusai, altrettanto geniale ma meno conosciuto.

 Il «mondo fluttuante» cioè l’Ukiyoe  è una realtà parallela, un mondo a parte dove perdersi nel piacere allontanando dolore e malinconie del mondo reale.

I grandi artisti di questo periodo come Moronobu, Harunobu, Utamaro, Hokusai e Kuniyoshi  ancora oggi affascinano lo spettatore con immagini a temi fissi del teatro, della tradizione, della natura e del paesaggio, dei piaceri quotidiani della vita delle città di Edo, e delle bellezze femminili. Ma Ukiyoe è anche un genere di stampa artistica giapponese su carta impressa a silografia, del periodo Edo (tra il XVII e il XX secolo). Gli ukiyoe non erano costosi perché pensati proprio come prodotti di massa per abitanti delle città  non sempre ricchissimi.

Non aspettatevi opere immense, non stiamo parlando di affreschi o opere ad olio su tela…si tratta comunque di stampe, il formato è sempre piuttosto simile, poco più di un A4, spesso le singole stampe vengono usate accostate formando così trittici o polittici anche a sei stampe. I colori sono accesi e brillanti, i tratti decisi e spesso movimentati, il disegno è sempre elegantissimo e molto moderno. Le sfumature sono solo accennate, le figure non hanno ombre e la prospettiva non viene presa granché in considerazione (scelte tipiche dell’arte dell’ukiyoe)

E’ una mostra che ho amato fosse anche solo per l’incredibile presenza di rane, gatti, draghi e mostri!

Kuniyoshi nasce nel 1797 e muore  nel 1861 diventa famoso a metà del 1800 con una serie di silografie policrome (la xilografia è la stampa su legno, per ogni colore serve una nuova matrice, insomma diciamocelo: un lavoro decisamente più complicato dei sistemi di stampa attuali).

Il tema che lo porta al successo illustra 108 eroi di un romanzo di fine 1700 che all’epoca divenne poi  un best seller in Cina e Giappone: sono briganti guerrieri che operano a favore del popolo oppresso dalle ingiustizie e dalla corruzione governativa. Sono uomini violenti e potenti, muscolosi, con il corpo ricoperto da tatuaggi…le stesse figure che oggi rivediamo, seppur modernizzate,  in manga e anime!

Kuniyoshi viene definito «visionario» nella mostra a lui dedicata proprio per sottolineare la sua immaginazione senza confini.

Vedremo bellezze femminili, guerrieri ed eroi, mostri, immagini ironiche e giochi ottici che per molti versi ci ricordano il nostro Arcimbodo, l’artista  lombardo  che proponeva ritratti composti da oggetti e animali nei secoli del manierismo e che forse davvero era conosciuto anche in Giappone! Vedremo ritratti di donne, bambini, attori kabuki e fantasmi…

Del resto Kuniyoshe mostra subito di avere idee differenti dai colleghi, infatti conosce e si ispira dichiaratamente anche ad artisti europei che aveva visto sicuramente attraverso opere e incisioni arrivate fino in Giappone ed a sua volta è stato molto amato in Occidente, anche Monet aveva alcune sue opere esposte in casa!

La mostra è divisa in 5 sezioni con 165 opere:

1.Beltà, cioè l’Universo femminile con bellezze varie, dalle geishe alle donne delle case da tè, alle madri e a tutte le figure femminili mostrate anche in normali scene quotidiane

…e guardate un po’ a chi si sono ispirati per l’immagine simbolo del film Matrix! Alle donne di Kuniyoshi che si riparano dalla pioggia sotto ad ombrelli con i nomi dello sponsor della xilografia!

2.Paesaggi e vedute con immagini dei luoghi famosi della capitale Orientale, Edo (sede dello shogunato), ma anche immagini del monte Fuji.

3.Eroi e guerrieri. Il tema che lo ha reso famoso, i famosissimi uomini mitologici (ma anche donne e bambini) che combattono contro mostri, animali e altre leggende.

4.Giochi e parodie, la sezione più curiosa, con ritratti che han fatto di questo artista l’Arcimboldo giapponese. Opere quasi a puzzle che ci mostrano un mondo umoristico, giocoso ed illusionistico che si esprime al massimo nei «giga» (caricature) e nei kagee (giochi di ombre).

 

5.Gatti, la passione di Kuniyoshi. Li rappresenta in moltissime opere, come soggetti principali o come comprimari. Pare che vivesse circondato da decine di gatti e in casa avesse anche un altarino dedicato ai suoi felini defunti così come si usa nella religione buddhista per ricordare i familiari estinti. In qualche caso l’artista replica scene tipiche del genere di bellezze femminili come gli intrattenimenti nelle case da tè usando i gatti al posto dei protagonisti oppure li usa per giochi visivi che si rifanno a proverbi, ossimori o effetti calligrafici

MUSEO DELLA PERMAMENTE

VIA TURATI 34 MILANO

DAL 4 OTTOBRE 2017 AL 28 GENNAIO 2018