Le regole della prospettiva le abbiamo imparate, ora mettiamole in pratica!
e se volete osare…potete anche fare la via di una città sul mare!
Le regole della prospettiva le abbiamo imparate, ora mettiamole in pratica!
e se volete osare…potete anche fare la via di una città sul mare!
Ormai lo sappiamo: la prospettiva viene inventata dai romani e perfezionata poi dal Brunelleschi nel Rinascimento.
Ora quindi tocca a noi imparare come si fa!
Ed ecco qualche esempio…
Lezione sulla prospettiva nell’arte: VIDEO E ARTICOLO
Quando spiego la prospettiva in seconda media…esordisco sempre con una frase ad effetto:
QUESTA SULLA PROSPETTIVA è LA LEZIONE, DI STORIA DELL’ARTE E DI DISEGNO, PIU’ IMPORTANTE DELLA VOSTRA VITA!
…farà anche scena eh… ma è davvero così!
Ormai diamo per scontata la rappresentazione dello spazio e della profondità. Abbiamo videogiochi in 3D che ci permettono di correre per kilometri e kilometri…pur rimanendo seduti belli comodi davanti ad uno schermo ultrapiatto!
Ma guardate che la rappresentazione dello spazio è una delle maggiori scoperte fatte… e l’essersene dimenticati, per secoli, è uno dei più grandi misteri della storia dell’arte!
In questo esempio, nell’arte egizia, vengono unite le due visioni: dall’alto e frontale e il risultato è magari una piscina con gli alberi intorno tutti…crollati a terra!
Euclide fu il primo, nel 300 a.C. ad intuire il legame tra rappresentazione grafica e occhio umano e così facendo ci ha mostrato quanto le reali dimensioni di un oggetto siano in realtà molto variabili in relazione all’osservatore e al suo punto di vista!
In alcuni affreschi pompeiani abbiamo veri e propri trompe l’oeil che sfondano prospetticamente lo spazio dipingendo sulle pareti ambienti e architetture in realtà inesistenti!
Dalla caduta dell’impero romano d’occidente però…la rappresentazione dello spazio torna ad essere antiprospettica. Le figure sono frontali, tutte sullo stesso piano e lo sfondo si trasforma in oro, religiosamente simbolico, ma che va ad annullare ogni profondità, come nell’arte bizantina.
Certo a volte nei suoi edifici i personaggi starebbero strettini perché c’è una sproporzione voluta (per mostrare al meglio edifici e protagonisti!), ma nella Cappella degli Scrovegni, a Padova, ci propone due piccole finestrelle ai lati dell’altare che son veri gioiellini: finte finestre che ci mostrano finte stanze con altrettante finte finestre… e lo spazio prosegue…
Nel 1400 Brunelleschi, architetto, ricollegandosi agli studi di Euclide e aiutandosi con semplici strumenti (una tavoletta forata e uno specchio), riesce a stabilire il complicato sistema per rappresentare qualsiasi cosa in prospettiva!
Da qui in poi i vari pittori faranno a gara nella realizzazione dei vari ambienti prospettici (Piero della Francesca cura perfettamente tutto fin nei minimi particolari!) e Antonello da Messina ci mostra un San Girolamo nel suo studio che è immenso, sopraelevato, con scaffali di libri e ambienti che si aprono da entrambi i lati mentre eleganti volatili in primissimo piano ci fanno quasi entrare a far parte della scena. Ma gli artisti useranno le regole della prospettiva anche per creare finti fori sul soffitto (con vasi che quasi cascano in testa allo spettatore come nell’oculo della Camera degli sposi!) o applicheranno le regole prospettiche perfino al corpo umano, come nel Cristo in scorcio del Mantegna.
A questo punto gli artisti si trovano di fronte ad un bel problema: le regole perfettamente applicate permettono di creare spazi davvero infiniti…ma a vedersi qualche cosa comunque non torna.
E’ tutto troppo preciso, seppur incredibilmente scenografico come nella “Consegna delle chiavi” del Perugino o nella classica immagine della Città ideale.
Inventando la prospettiva aerea con lo sfumato leonardesco, unisce quindi un punto di vista sempre molto alto, a volo d’uccello, così da mostrare più spazio possibile ma ne ammorbidisce i particolari sfumando i contorni e facendo fondere i colori di soggetto e sfondo…proprio come effettivamente vede, dal vivo, l’occhio umano!
Altri artisti rinascimentali come Correggio, quasi, esagereranno negli effetti prospettici, suscitando critiche feroci da parte dei loro contemporanei, come nell’Assunzione della Vergine nella cupola del Duomo di Parma (definita addirittura un “guazzetto di rane!).
Ma le regole prospettiche applicate all’architettura permetteranno davvero di cambiare gli spazi, come ad esempio farà il Veronese nella villa Barbaro a Maser. Inganna lo spettatore creando false architetture con ospiti senza tempo che fanno capolino da porte solo dipinte o salutano chi entra nella villa affacciandosi da un balcone…inesistente!
vediamo cose incredibili come la falsa cupola di Andrea del Pozzo a Roma o come il Barbieri che a Modena apre quasi un portale spaziale verso il paradiso!
Canaletto sarà tra i maggiori esponenti di questo stile pittorico che porterà l’immagine di Venezia nel mondo (si aiuterà anche con la camera ottica di cui abbiamo ampiamente parlato anche in questo sito).
Nel 1800 infatti, con i pittori impressionisti, la ricerca della rappresentazione prospettica perde importanza. Se vuoi un’immagine precisa…usi la macchina fotografica! Gli impressionisti vogliono mostrarci altro, le loro emozioni in quella realtà…non solo mostrarcela esattamente com’è.
Dipingendo il soggetto come se fosse visto da più punti di vista contemporaneamente, arriveranno a sovrapporre e a scomporre piani, immagini e sfondo.
Cari miei… noi oggi impariamo le regole della rappresentazione prospettica così come le hanno imparate gli artisti del passato!
e i nostri lavori…non sono affatto male!
La rappresentazione dello spazio
La rappresentazione dello spazio nel corso dei secoli varia moltissimo.
E’ un tema affascinante proprio perché rimane uno scoglio tra i più difficili da superare per tutti i miei alunni.
In questo pdf ho provato a fare un riassunto per immagini.
Dall’arte romana fino ai giorni nostri ecco come i vari artisti, nel corso dei secoli, hanno provato, non sempre con successo, a rappresentare lo spazio.
Vedremo così quanto sia stato un argomento evidentemente molto studiato anche dagli artisti che ci hanno preceduto.
Ora grazie alle regole prospettiche fissate nel Rinascimento tutti noi possiamo provare a ricreare uno spazio reale e credibile copiandolo dal vero o anche solo immaginandolo.
Non è semplice, inutile negarlo …
Ma quando si ottiene il risultato cercato ci si trova quasi di fronte ad una magia.
Possiamo descrivere minuziosamente metri e metri di spazio in profondità in quei pochi cm di foglio a nostra disposizione.
Queste sì che son soddisfazioni!
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