Cardinal Branda e Masolino a Castiglione Olona

Cardinal Branda e Masolino a Castiglione Olona

Cardinal Branda e Masolino a Castiglione Olona


Castiglione Olona, in provincia di Varese, forse pochi lo sanno, grazie al Cardinal Branda Castiglioni…è la prima città ideale dell’Umanesimo!

Castiglione Olona, Alessandro Greppi, 1884, circa

Il territorio e il casato dei Castiglioni, erano al centro dei giochi di alleanze politiche, decidendo di allearsi ora con i Torriani, ora con i Visconti. La città ha origini longobarde e romane (è collegata infatti anche ai resti romani di Castelseprio e al Monastero di Torba), caratteristiche che però vengono stravolte tra il 1422 e il 1440 grazie a questo Cardinale che, partito proprio da Milano (e da Castiglione, borgo della sua famiglia), dopo una serie di esperienze a Roma e all’estero come Colonia, Veszprém e Transilvania…passerà la vecchiaia tornando a casa, ma non certo per rimanere con le mani in mano!

Il cardinale Branda Castiglioni, studioso, mecenate, politico e religioso di spicco, crea la sua città ideale fondando una scuola aperta ai giovani del luogo (ma anche del contado del Seprio), selezionando poi i più meritevoli per pagar loro gli studi all’Università di Pavia dove lui aveva insegnato.

Scuola

 

Chiama a Castiglione gli artisti più rappresentativi del Rinascimento del momento facendo così di questo borgo, “un’isola di Toscana in Lombardia”, come lo definì lo stesso D’Annunzio. Troviamo quindi la Chiesa di Villa, con proporzioni e bicromie ma anche con sistemi costruttivi tipici del rinascimento toscano… Ed ecco quindi che vengono chiamati a lavorare qui: Masolino da Panicale, il fiorentino Paolo Badaloni detto Schiavo e il senese Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta.

Entrando nel Palazzo del Cardinale possiamo capire quanto apprezzasse il nascente stile Rinascimentale: una loggetta elegante con soffitto ligneo originale unisce i due edifici che compongono il palazzo. entrando al primo piano ci accoglie una ricca sala da ricevimento con immenso camino

Al piano terra una cappella cardinalizia decorata (scoperta solo nei restauri del 1982!)  ci ricorda che il mecenate era comunque un religioso…

La camera del Cardinale è un tripudio di putti modernissimi che giocano tra alberi di fiori, frutti e piante aromatiche, sopra a una decorazione con cartigli e motti latini di autori cari al Branda e appena sotto alla decorazione in alto, nella parete, con gli stemmi delle famiglie nobili della zona. In basso, vicino al pavimento, scorre una lunga panca, curiosamente senza prospettiva: la tecnica per la rappresentazione tridimensionale era appena stata codificata e non tutti gli artisti, evidentemente, la conoscevano. Il letto è originale dell’epoca e della famiglia Castiglioni anche se non direttamente di proprietà del Cardinale ma rende bene l’idea della ricchezza del luogo e del personaggio che amava vivere al meglio delle sue possibilità, avendo quindi trasformato il suo palazzo in un luogo di ricevimenti e dibattiti culturali.

Nello studiolo, oltre a un mobile pregiato in legno di noce, una sorta di coro con un trono centrale, troviamo l’affresco di Masolino, dedicato al paesaggio ungherese di Veszprém, dove il cardinale aveva soggiornato. Questo soggetto, in quel momento, era un caso più unico che raro. Realizzato da Masolino nel 1435 assieme al Vecchietta, è, in quel momento unico al mondo, probabilmente l’unico paesaggio senza personaggi. Una scelta rivoluzionaria per l’epoca. Tanto che un paio di figure, in alto nell’angolo, non resistono all’idea di poterlo ammirare per sempre (la damigella bionda è sicuramente stata realizzata da Masolino)

La Collegiata sorge dove un tempo c’era la rocca, il vecchio castello, più volte distrutto e ricostruito nel corso dei secoli. La facciata, in cotto lombardo e con la tipica forma a capanna, è decorata con un fregio continuo ad archetti e da una lunetta in pietra arenaria sopra al portone centrale. Si riconoscono i santi Lorenzo, Ambrogio e Stefano e il cardinal Branda inginocchiato. la tomba del Cardinale Brenda si trova all’interno.

All’interno, la decorazione pittorica era stata progettata per stupire lo spettatore che entrando avrebbe trovato tutte le pareti bianche tranne la zona dell’abside attorno all’altare (pare che il cardinale avesse ricevuto una dispensa particolare per poter dire la messa rivolgendo ai fedeli il volto e non le spalle, come usava ancora all’epoca). Nelle vele, spazio e proporzioni sono ancora prettamente gotiche ma comunque di grande effetto sia per i colori che per la narrazione della vita della Vergine: una vera e propria Bibbia per gli analfabeti. Tutto è prezioso, anche il candelabro appeso al centro della navata, in ferro e con scene di caccia al cervo, ci ricorda la  ricerca del bello e dell’oggetto pregiato.

All’entrata del battistero, costruito nel torrione del vecchio castello, possiamo ammirare una Annunciazione di Masolino, o meglio…la sua sinopia, all’esterno e l’affresco strappato nella camera sulla sinistra.

Il battistero, decorato (anche con lamina in oro ormai svanita) da un Masolino ormai anziano, ci mostra quanto si stesse allontanando dalle sproporzioni e dalle rigidità gotiche, molto probabilmetne anche grazie all’incontro e alla collaborazione fiorentina con il più giovane Masaccio, già ben proiettato verso volumi e ricerca realistica della resa spaziale, di quanto lo fosse il suo collega più anziano. Qui la narrazione biblica del martirio di San Giovani, sfrutta l’architettura e gli spazi reali, integrandone spigoli e luce delle finestre (vere) che entrano a far parte dell’affresco. La prospettiva in scorcio arditissimo dilata visivamente lo spazio mentre le pareti vengono popolate da scene ambientate in momenti diversi ma poste sullo stesso piano (e divise e allo stesso tempo unite, da due personaggi in vestiti rinascimentali posti al centro, proprio come Masolino aveva già fatto nella ben più famosa decorazione in Santa Maria del Carmine  a Firenze).

Castiglione Olona vale sicuramente un viaggio (volendo si può collegare anche la visita a Castelseprio -ma controllate bene date e orari di apertura- e anche il Monastero di Torba -meglio se siete già soci Fai per sfruttare al meglio l’entrata gratuita-). Castiglione Olona stupisce ora, così come deve aver stupito all’epoca della sua trasformazione. Il cardinal Branda Castiglione e Masolino, hanno davvero creato un piccolo gioiello che ha resistito secoli e solo negli ultimi anni, anche grazie ai primi restauri a inizio novecento che hanno portato alla luce la pergamena  con la biografia del Branda (scritta direttamente dal suo segretario), è stato studiato, restaurato e nel caso della Collegiata, anche mostrato con amore, dai tanti bravissimi volontari che offrono visite guidate particolareggiate e gradevolissime.

Se volete saperne di più…ovviamente vi suggerisco di guardare anche il video sul mio canale youtube!