Concorso “Festival della Robotica Educativa” edizioni 2016-2017

Concorso “Festival della Robotica Educativa” edizioni 2016-2017

Per due anni abbiamo partecipato al  Concorso “Festival della Robotica Educativa” in collaborazione con l’Università degli studi di Milano-Bicocca.

Le classi interessate sono generalmente le classi terze.

Non ci sono temi fissi o schemi da rispettare… unico obbligo la presenza di un Robot e poi libero spazio alla fantasia!

L’anno scorso ha vinto un nostro elaborato che poi, impaginato e stampato, è apparso così sui manifesti della manifestazione:

Vincitore concorso robotica 2016

Ma ecco gli altri elaborati presentati in queste due edizioni!

Quest’anno non abbiamo vinto…ma abbiamo fatto sicuramente la nostra bella figura!

 

Concorso Gorla Domani 2017

Concorso Gorla Domani 2017

Concorso organizzato dall’associazione Gorla Domani 2017

Anche quest’anno la sms Trevisani Scaetta ha partecipato molto volentieri , con impegno e fantasia.

Non solo le classi della scuola media ma anche alcune classi delle elementari dell’IC Pini.

In questa sezione mi limiterò a mostrarvi i cartelloni realizzati come fase riassuntiva e finale delle singole ricerche realizzate sul campo, in rete e in biblioteche di zona.

Vista d’insieme di tutti gli elaborati

La classe 3H con la collaborazione del docente di tecnologia/sostegno, prof. Mascalchi, ha voluto stupire tutti realizzando un cartellone su Bellinzago, con la tecnica del Pop-up!

Ci siam così ricordati che le merci percorrevano le strade d’acqua più che le vie di terra, ove possibile e che il modo di dire, ancora attuale “a ufo” che ora significa “scroccare qualche cosa a sbafo, senza pagare”, deriva proprio dal termine “a ufo” d’origine medievale.

Questo veniva scritto su ogni trasporto relativo alla Fabbrica della Cattedrale in ogni città (a Milano per il Duomo) e questi trasporti, passando per i navigli, non erano comunque soggetti a tasse in quanto  Ad usum fabricae, senza dazi doganali (a Milano in particolare pare che la scritta fosse personalizzata “a Ufa” Ad Usum Fabricae Ambrosianae).

All’interno di ogni cassa da trasporto, sopra ad una classica chiatta, troviamo un’immagine d’epoca anche se prima…bisogna capire come aprire i vari sportelli!

Mentre la classe 3D ha scelto uno stile più classico riassumendo per immagini le curiosità che caratterizzano una zona molto vicino alla scuola: Crescenzago

Il cartellone oltre a mostrare la Chiesa romanica di Santa Maria Rossa e alcuni edifici storici del quartiere, con i coriandoli ci ricorda di un particolare curioso: par proprio che l’invenzione degli stessi risalga ad un imprenditore locale, tal Mangili, che decise di riciclare così gli scarti di lavorazione della carta che si utilizzava nell’allevamento dei bachi da seta in sericoltura. Ma con la prof.ssa Zuffi abbiamo anche scoperto una poesia di Primo Levi dedicata proprio a Crescenzago, luogo dove l’autore lavorò in una fabbrica farmaceutica, la Wander, attualmente sede di un grosso negozio di arredamento e design (Cargo).

L’immagine della cameriera con sfondo arancione non è poi casuale, riprende infatti una pubblicità d’epoca di quello che era un noto ricostitente, fabbricato proprio nel nostro quartiere: l’Ovomaltina!  Del resto la zona par proprio perfetta per le invenzioni: ma voi l’avreste mai detto che anche la carne in scatola ha origine proprio a Crescenzago?!? sì sì…la Simmenthal nasce qui, nel 1915 quando la Società dei fratelli Sada trova una ricetta per inscatolare la carne lessata in gelatina.

I cartelloni dedicati agli altri borghi del Naviglio Martesana non son certo da meno…

Ed ecco a voi il vincitore del concorso di quest’anno, realizzato con la prof.ssa Missio, cartellone che con il suo taglio enigmistico ha conquistato tutti!

Si parte infatti da una favola inventata anagrammando il nome Gorgonzola e si va a conoscere così il mulo che rise dello stolto, per arrivare poi alle cartoline e ai racconti di zona.

E i cruciverba a tema (prendimi e risolvimi), sarebbero perfetti sotto l’ombrellone!

Gorgonzola

Anamorfosi in corso

Anamorfosi in corso

Anamorfosi e magia!

Dell’anamorfosi durante le mie lezioni di storia dell’arte parlo sempre molto volentieri.

Sono disegni che sembrano veri, sono le regole della prospettiva utilizzate per rendere quello che comunemente conosciamo tutti come “effetto 3D”,  ma a volte sono anche un sistema per non mostrare troppo o non troppo direttamente o… non immediatamente qualche cosa.

L’anamorfosi stupisce, sempre.

Artisti del passato ci hanno lasciato esempi magnifici, raffinati, fruibili da più punti di vista.

Una delle anamorfosi più famose è sicuramente quella di Hans Holbein con il doppio ritratto dei “Due ambasciatori”, del 1533. Ci mostra in terra una forma non meglio definita, quasi uno strano tappeto…che in realtà è un teschio (ma per vederlo bisogna proprio cambiare punto di vista!)

A volte quindi l’anamorfosi è uno stratagemma per nascondere significati e messaggi, in altri casi inizia come decorazione ma poi ci mostra ritratti di personaggi importanti. Basti pensare al capolavoro di Emmanuel Maignan al Convento di Trinità dei Monti a Roma che, se guardato un po’ superficialmente e con un occhio poco attento, sembra solo un normale paesaggio con tanto di omini e barchette…ma che ci svela un San Francesco da Paola in preghiera se avviciniamo il nostro punto di vista alla parete del lunghissimo corridoio affrescato nel 1642.

In altri casi l’anamorfosi serve a fingere architetture in realtà inesistenti, come ad esempio delle false cupole barocche. Il maestro indiscusso di questo stratagemma è sicuramente Andrea del Pozzo che nella chiesa romana di Sant’Ignazio di Loyola oppure nella badia di Santa Flora e Lucilla ad Arezzo, ci convince d’esser davanti, oppsss, sotto, ad una cupola mentre in  realtà si tratta di un soffitto piano! Ma prima di lui anche il Bramante in Santa Maria presso San Satiro, a Milano, ci inganna bene con un arco che sembra profondissimo…ma che così non è!

Anche molti artisti contemporanei riescono ancora a stupire il passante moderno ormai abituato a ben altri effetti ottici…

Un artista di strada come Julian Beever lavorando sui marciapiedi delle città moderne, con normalissimi gessetti colorati, riesce a far credere al passante, magari di fretta, d’essere in un altro mondo…e lo stesso fanno i suoi colleghi Mueller e Wenner

E una cosa che stupisce…ovviamente è perfetta anche in pubblicità e nel mondo del design!

 

Anche noi nel nostro piccolo, in classe, abbiamo provato a creare delle anamorfosi.

Per ora ci siamo limitati a forme semplici ma di sicuro effetto.

Cuori che sembrano sospesi sopra ad un foglio…un sasso leggero che quasi prende il volo, oppure i nostri nomi che letteralmente sbucano dal banco.

Ci siamo accorti che se dal vivo, diciamocelo, non eran granchè…una volta fotografate dal giusto punto di vista spesso diventavano “fortisssssssime!”.

In 2D e 2G ci siam levati qualche soddisfazione con i nomi così come nella 1G con cilindri e cuori (a.s. 2016-2017).

Guardate ad esempio come cambia questo cilindro rosso se fotografato sporgente da uno spigolo o da un lato del banco (sì sì i primi due son proprio lo stesso disegno!). Così come il cilindro viola e fuxia sembra abbassarsi o alzarsi quasi per magia…

 

ehm…a casa ho fatto un paio di tentativi anche io (scopiazzando qualche idea trovata in rete)…così per prova, per la serie:  alunniiiiii guardate quale sarà il vostro prossimo lavoro!