Guernica e la guerra

Guernica e la guerra

Guernica, l’opera di Picasso, nasce quasi all’improvviso e nasce con e contro la guerra.

Il Governo Repubblicano spagnolo nel mese di gennaio del 1937, richiede all’artista un’opera che rappresenti la Spagna all’Esposizione mondiale di Parigi in quello stesso anno. Passano tre mesi e mezzo e Picasso ancora non ha iniziato il suo lavoro. Si avvicina a quella tela immensa ma manca l’ispirazione…chissà. Il 26 aprile 1937, le forze aeree italo-tedesche in appoggio ai nazionalisti franchisti che tentavano di rovesciare la Repubblica spagnola, bombardano  Guernica,  città basca. L’incursione aerea della Legione Condor con  la partecipazione dell’Aviazione Legionaria italiana mette in moto Picasso che terminerà l’opera a giugno dello stesso anno, appena in tempo per l’Esposizone. Ma Picasso è a Parigi in quel periodo…”vede” quindi la guerra, la morte e la distruzione, attraverso i giornali che informano il mondo di quell’orrore. Giornali in bianco e nero che in parte vengono citati nella parte bassa delle figure, con quei trattini tanto simili ai caratteri di stampa.

Giornali che ho quindi chiesto ai ragazzi di utilizzare liberamente…cercando e scegliendo articoli e titoli riguardanti la guerra attuale, in Ucraina ma  possibilmente, cercando anche riferimenti ad altre guerre perché nel mondo le guerre…non sono mai finite. Quotidiani in qualsiasi lingua e libera scelta del soggetto: tutta l’opera o solo qualche particolare. Unico obbligo: il non colore. La morte non ha colore. La morte per Picasso ma anche per noi, è rappresentata da un cartoncino nero, tratto bianco, carta di giornale.

 

FUTURISMO: gilet, fiori e colori

FUTURISMO: gilet, fiori e colori

Il 20 febbraio 1909 su Le Figaro viene pubblicato, da Filippo Tommaso Marinetti, il Manifesto del Futurismo (perché va bene che Milano all’epoca era la città italiana più moderna…ma se devi annunciare al mondo la nascita del nuovo movimento artistico…anche Milano ti sembra provinciale e quindi scegli un grande quotidiano con respiro internazionale e vai a Parigi!)

Manifesto Futurista su Le Figaro 1909

Le idee futuriste puntano a cambiare il mondo. Tutto ciò che c’è nel mondo, a partire dalle piccole cose. Dalla moda all’arredamento, dalla cucina alla musica. Via tutto quanto sa di vecchio. Viva il colore e la follia!

Gli artisti futuristi, serissimi a vedersi, in realtà abbinavano ai vestiti classici dell’epoca, calzini spaiati a righe colorate e sotto quelle giacche nere…ecco i loro meravigliosi gilet coloratissimi!

Ed ecco le nostre versioni!

Fedele Azari nel 1924 pubblica  La flora futurista ed equivalenti plastici di odori artificiali

Basta coi fiori naturali
Dobbiamo ormai constatare la decadenza della flora naturale che non risponde più al nostro gusto.
I fiori sono rimasti monotonamente immutabili attraverso i millenni della creazione a delizia dei multiformi romanticismi di tutte le epoche e come espressione del cattivo gusto nei più banali decorativismi.
Oggi, ad eccezione di alcune specie tropicali a grande sviluppo da noi poco conosciute, essi lasciano completamente indifferenti od arrivano anzi ad urtare la nostra sensibilità futurista dal punto di vista plastico e coloristico.
D’altra parte la letteratura e la pittura contemporanea non hanno ancora smesso di farne largo abuso con le più trite immagini e coi più stucchevoli soggetti.

Creazione di una flora plastica futurista
Stabilito ormai che i fiori fornitici dalla natura non ci interessano più, noi futuristi per rallegrare, vivificare e decorare i nostri quadri e i nostri ambienti abbiamo iniziato la creazione di una flora plastica
originalissima
assolutamente inventata
coloratissima
profumatissima
e soprattutto inesauribile per la infinita varietà degli esemplari.

Nel 2003 alle Galerie Nordenhake di Berlino è stata proposta una fedele ricostruzione dei fiori progettati dai futuristi.

Ricostruzione del Giardini futurista, 2003, Nordenhake gallery

Ho quindi chiesto ai miei studenti di pensare, progettare e realizzare, il loro giardino futurista: coloratissimo, eterno e a prova del mio pollice nero!!!