I greci hanno realizzato tantissimi vasi ed erano bravissimi sia ad inventare forme diverse per usi differenti…che a decorarli per renderli ancora più belli!
La tecnica più famosa ce li presenta con scene magari mitologiche rosse su fondo nero o viceversa: nere su fondo rosso.
Noi siamo andati oltre… Imparando il concetto di simmetria abbiamo quindi scoperto che per disegnare vasi simmetrici in maniera infallibile…è comodissimo realizzare prima una dima con la quale poi riformare l’intero vaso.
Ve lo confermo: non sono affatto contraria ai compiti delle vacanze!
E che siano: pochi, buoni, ben fatti.
Ovviamente mi rivolgo solo alle future classi seconde e terze…
I ragazzi di terza, quelli che stanno per iniziare gli esami…finalmente, dopo, potranno davvero solo riposare, yyyyeeeehhhhhhhhhh!!!
…E ricordatevi che i disegni delle vacanze saranno i primi voti dell’anno prossimo, così come i Test di ingresso saranno i primi voti di storia dell’arte nel nuovo anno scolastico!
valido per tutte le classi (tutti i ragazzi diventano giudici perché votano per i disegni delle altre classi)!
TEMA: Con l’iniziale del tuo nome trova una parola che ti rappresenta e… disegnala!
Ecco quindi i vincitori delle CLASSI TERZE e, di seguito, una selezione dei disegni dei ragazzi che non avranno vinto ma…meritano davvero d’esser guardati con attenzione!
In Egitto collane, ornamenti e pettorali erano molto apprezzati: ovviamente i più preziosi eran quelli del Faraone!
Ho quindi chiesto ai miei alunni di prima media di improvvisarsi un po’ orafi e un po’ stilisti, di non porre limiti alla fantasia e soprattutto…di non risparmiare sui materiali: tanto paga il Faraone!!!
Fantasia e un pizzico di follia hanno aiutato tutti… anche a sopportare la parte più noiosa di questo lavoro: imparare ad usare i pennarelli non solo colorando a campitura piatta ma realizzando decorazioni minuziose, texture ed effetti optical
In prima dobbiamo assolutamente imparare a colorare bene. Ci siamo (ci siete) già riusciti con il fiore e ora ci riproviamo con questo disegno astratto: lo Zentangle! In pratica…uno scarabocchio, senza senso ma molto affascinante, quasi…ipnotico!
Risultato positivo ottenuto anche in questo caso dove i petali spariscono…ma dove lo scoglio da superare rimane la sfumatura dei colori a matita, ombre, luci, premi poco, premi meno, meno meno e meno ancora…e ora premi di più…ok, qui puoi anche zapppare il foglio, ci serve lo scuro assoluto!
Dell’anamorfosi durante le mie lezioni di storia dell’arte parlo sempre molto volentieri.
Sono disegni che sembrano veri, sono le regole della prospettiva utilizzate per rendere quello che comunemente conosciamo tutti come “effetto 3D”, ma a volte sono anche un sistema per non mostrare troppo o non troppo direttamente o… non immediatamente qualche cosa.
L’anamorfosi stupisce, sempre.
Artisti del passato ci hanno lasciato esempi magnifici, raffinati, fruibili da più punti di vista.
Una delle anamorfosi più famose è sicuramente quella di Hans Holbein con il doppio ritratto dei “Due ambasciatori”, del 1533. Ci mostra in terra una forma non meglio definita, quasi uno strano tappeto…che in realtà è un teschio (ma per vederlo bisogna proprio cambiare punto di vista!)
Holbein, I due ambasciatori
Anamorfosi del teschio ai loro piedi
A volte quindi l’anamorfosi è uno stratagemma per nascondere significati e messaggi, in altri casi inizia come decorazione ma poi ci mostra ritratti di personaggi importanti. Basti pensare al capolavoro di Emmanuel Maignan al Convento di Trinità dei Monti a Roma che, se guardato un po’ superficialmente e con un occhio poco attento, sembra solo un normale paesaggio con tanto di omini e barchette…ma che ci svela un San Francesco da Paola in preghiera se avviciniamo il nostro punto di vista alla parete del lunghissimo corridoio affrescato nel 1642.
Anamorfosi Maignan, San Francesco da Paola
Anamorfosi Maignan, San Francesco da Paol
In altri casi l’anamorfosi serve a fingere architetture in realtà inesistenti, come ad esempio delle false cupole barocche. Il maestro indiscusso di questo stratagemma è sicuramente Andrea del Pozzo che nella chiesa romana di Sant’Ignazio di Loyola oppure nella badia di Santa Flora e Lucilla ad Arezzo, ci convince d’esser davanti, oppsss, sotto, ad una cupola mentre in realtà si tratta di un soffitto piano! Ma prima di lui anche il Bramante in Santa Maria presso San Satiro, a Milano, ci inganna bene con un arco che sembra profondissimo…ma che così non è!
Anamorfosi falsa cupola Arezzo, Andrea Del Pozzo
Anamorfosi falsa cupola Roma, Andrea Del Pozzo
Anamorfosi Santa Maria presso San Satiro, Milano, Bramante
Anche molti artisti contemporanei riescono ancora a stupire il passante moderno ormai abituato a ben altri effetti ottici…
Un artista di strada come Julian Beever lavorando sui marciapiedi delle città moderne, con normalissimi gessetti colorati, riesce a far credere al passante, magari di fretta, d’essere in un altro mondo…e lo stesso fanno i suoi colleghi Mueller e Wenner
anamorfosi Beever
anamorfosi Beever
anamorfosi Beever
anamorfosi Beever
anamorfosi Wenner
anamorfosi Mueller
E una cosa che stupisce…ovviamente è perfetta anche in pubblicità e nel mondo del design!
anamorfosi Mtv, sugli alberi
anamorfosi di finta pensilina
anamorfosi cilindrica, su tazzine
anamorfosi sulla recinzione (ogni singola lettera è lunga quasi 6 metri!)
anamorfosi Tim, campo di calcio
anamorfosi galleria
anamorfosi pavimento
Anche noi nel nostro piccolo, in classe, abbiamo provato a creare delle anamorfosi.
Per ora ci siamo limitati a forme semplici ma di sicuro effetto.
Cuori che sembrano sospesi sopra ad un foglio…un sasso leggero che quasi prende il volo, oppure i nostri nomi che letteralmente sbucano dal banco.
uovo o sasso?
cuori volanti
il vostro nome
Ci siamo accorti che se dal vivo, diciamocelo, non eran granchè…una volta fotografate dal giusto punto di vista spesso diventavano “fortisssssssime!”.
In 2D e 2G ci siam levati qualche soddisfazione con i nomi così come nella 1G con cilindri e cuori (a.s. 2016-2017).
Guardate ad esempio come cambia questo cilindro rosso se fotografato sporgente da uno spigolo o da un lato del banco (sì sì i primi due son proprio lo stesso disegno!). Così come il cilindro viola e fuxia sembra abbassarsi o alzarsi quasi per magia…
cilindro fotografato mentre sporge dallo spigolo
lo stesso cilindro rosso sembra quasi curvarsi nella sua base superiore
cilindro viola basso
lo stesso cilindro viola più slanciato
cuore volante colorato
ehm…a casa ho fatto un paio di tentativi anche io (scopiazzando qualche idea trovata in rete)…così per prova, per la serie: alunniiiiii guardate quale sarà il vostro prossimo lavoro!
Ispirandoci alle decorazioni sui vasi cretesi… abbiamo realizzato il fondo marino.
Il lavoro si divide in pratica in due parti: in un primo momento i ragazzi copiano, pezzettino per pezzettino, pescettino per pescettino, tutto il disegno mentre lo faccio alla lavagna…moooooolto lentamente (ci siete? fatto? finito? si dai che va bene…andiamo avanti…opsss quel pescetto sta affogando. ehm…ma i pesci affogano!!!!????? sì, quello sì di certo! ahahha).
Così intanto imparano a copiare tenendo presenti margini, proporzioni, distanze ecc… ed è già una bella faticaccia!
Siccome però mi piace infierire…ecco che arriva la seconda mazzata: colorarlo a pennarelli sì…ma non come lo potrebbero fare dei bambini piccoli. Suvvia…siamo quasi alla fine della prima media, un po’ di sana sofferenza ormai è obbligatoria in cambio di disegni elaborati…ma di grande soddisfazione!
L’idea non è mia eh…l’ho vista realizzata su di un vecchio libro di arte delle medie…varia nel corso degli anni per texture ma anche per soggetti proprio perché realizzandola ormai a memoria…a volte mi scordo qualche animaletto…e a volte me ne vengon suggeriti di nuovi.
Ecco qualche esempio…utile soprattutto per chi, rimasto assente, ora non sa proprio più che pesci pigliar ehm…colorare!
Diciamolo subito: il fiore a matite colorate è forse una delle poche tavole che faccio realizzare in maniera completamente autonoma e slegata dalla parte teorica di storia dell’arte.
In prima media la parte teorica è sensibilmente ridotta rispetto a quella grafico pratica e le proporzioni tra teoria e pratica variano di anno in anno.
I miei alunni in prima media, soprattutto all’inizio dell’anno, son spesso ancora bambini (bellissimo poi vederli crescere rapidamente…già solo alla fine del primo anno scolastico… ma chi li riconosce più?!), necessitano quindi di una parte anche rognosetta dedicata proprio all’apprendimento della tecnica.
Arido esercizio, a volte noiosetto, ma indispensabile per educare la mano, l’occhio, la concentrazione, la scelta e soprattutto il momento finale che crea la magia: dall’idea che si ha in testa…passare al prodotto finito.
In questi momenti spesso anche un po’ avvilenti (non sempre la coordinazione occhio-mano riesce all’istante e a volte, come dico sempre loro scherzando “questo è un foglio, non un pezzo di terra, smetti di zappare!!!”), in momenti simili dicevo…è indispensabile trovare un lavoro il cui risultato sia davvero un bel massaggio per l’anima.
Questo disegno è sempre molto gratificante!
Richiede fatica, concentrazione, magari anche qualche tentativo andato a vuoto e qualche foglio buttato…ma il risultato è sempre un gran bel massaggio per l’anima, per l’ego, per l’autostima. Fiori ricalcati nella parte centrale, quindi tutti uguali, che vengon quindi personalizzati da ogni ragazzo nel completamente grafico e più ancora nella scelta cromatica. Immagini quasi ipnotiche che appese poi, tutte vicine, su enormi pareti, creano un’unica affascinante immensa immagine pulsante.
Il lamassu è legato alla civiltà mesopotamica, spirito benevolo, posto all’ingresso dei palazzi aveva forma metà umana e metà animale…
Potevo perdermi un’occasione simile?!?
Ma proprio no.
Libero spazio alla fantasia, un pizzico di bestiario medievale e il lavoro andrà bene anche nelle classi seconde seguendo periodo artistico del medioevo (ma generalmente lo dedico alle classi prime, è effettivamente pura evasione e divertimento e se fatto dopo aver imparato i primi rudimenti della colorazione a matite sfumate sarà davvero il primo disegno da far vedere a casa, nonni, parenti e vicini di casa compresi!).