Alla Gam (Galleria di Arte Moderna) di Milano c’è la mostra: Giovanni Boldini, Ritratto di Signora, Capolavori da due musei.
La mostra è piccola, va detto, due sole salette (consiglio di andarci in orari poco affollati o ve la godrete meno, un vero peccato!).
Ma andateci perché…Boldini è un artista che amo…quasi follemente.
Personaggio difficilmente inquadrabile in una corrente artistica…del resto lui lavora a cavallo dei due secoli più ricchi di novità e in più a cavallo tra vari paesi, nasce infatti nel 1842 a Ferrara e muore a Parigi nel 1931.
Inizia fin da subito a farsi notare, il ragazzo è bravo, tanto da cimentarsi con la riproduzione di opere di Raffaello. Studierà poi pittura a Ferrara (dal pittore Domenichini) e all’Accademia di Belle Arti di Firenze (sì sì proprio quella Firenze dove al Caffè Michelangelo incontrerà anche molti macchiaioli come Giovanni Fattori e Telemaco Signorini).
Nel 1867 si trasferisce a Parigi per godersi l’Exposition Universelle e qui conoscerà altri grandi dell’epoca come Manet e Degas ma vedrà dal vivo anche le opere di Courbet.
Grazie ad un amico passerà poi a Londra in uno studio in pieno centro, in zona frequentata da aristocratici londinesi che gli apriranno le porte, i portafogli e le porte del successo facendolo diventare uno dei maggiori e più ricercati ritrattisti dell’epoca!
Boldini è bello nella Belle Époque e dipinge persone belle (o le rende tali eh…)
Questo potrebbe forse davvero essere il “riassunto minimo” di questo artista affascinante e affascinato da tutte le novità che vedeva e che metteva poi nelle sue opere.
I suoi ritratti femminili ci fanno quasi toccare i vestiti leggerissimi di queste elegantissime donne dagli immensi cappelli piumati, i suoi ritratti maschili ci ripropongono il bello ideale dell’epoca: l’uomo ben vestito, bastone da passeggio e mustacchi impomatati (in pratica i baffoni lunghi con la punta ben lisciata all’insù).
Ma a ben vedere il suo modo di dipingere è davvero moderno: anticipa quasi i futuristi nelle linee di costruzione dei disegni e nel movimento (dei personaggi come nella Passeggiata, ma anche dei panneggi dei vestiti o nel ventaglio tenuto in mano con noncuranza). Linee, forme e materiali che sembrano muoversi nell’aria, illuminate e quasi evanescenti.
In alcuni disegni a pastello su carta sembra perfino un fumettista nostro contemporaneo. Le macchie di colore sono sicuramente frutto delle frequentazioni fiorentine ma i colpi incredibili di luce sono tutti impressionisti e francesi, un bel mix, non c’è che dire!
Al fianco dellle opere di Boldini ci sono anche alcuni disegni a puntasecca del suo amico Paul César Helleu, artista francese che vivendo a stretto contatto con Boldini e nello stesso mondo del nostro artista ferrarese trasferito a Parigi…di fatto ci mostra quegli stessi personaggi ritratti con un punto di vista molto simile.
Ah…piccola curiosità: molti non sanno o non ricordano che Boldini è anche l’autore di uno dei ritratti più famosi di Giuseppe Verdi, opera non in in mostra, ma sarebbe stato un peccato non citarla!.
Mostra piccola , con poche opere ma non per questo meno meritevole di una visita *dura fino a Giugno 2018, (soprattutto se ci attaccherete, al prezzo dello stesso biglietto, cosa non da poco, la visita al resto del museo che è un vero gioiellino ricco di opere che vanno dal neoclassico Canova all’Hayez romantico, passando per il Boccioni futurista e arrivando fino a Picasso).
Galleria D’Arte Moderna di Milano
via Palestro 16 – 20121 Milano
GIORNI e ORARI DI APERTURA
Martedì – domenica 9.00 – 17.30
(ultimo accesso 30 minuti prima dell’orario di chiusura)
Lunedì chiuso
TARIFFE MOSTRA/MUSEO
• biglietto intero € 5,00
• biglietto ridotto € 3,00
Ingresso gratuito ogni giorno un’ora prima della chiusura e tutti i martedì dalle ore 14.00.
L’unica opera che conosco e il ritratto di Giuseppe Verdi .Non sapevo che fosse di Boldini . Grassa ignoranza Meno male che esiste la prof. che spiega